Altezza: 660 m s.l.m.
Abitanti: 27 (censimento 2014)
Chiesa: S. Anna
POSIZIONE GEOGRAFICA
Il paese di Sant’Anna, frazione del comune di Stazzema (Lucca) si trova sulle estreme propaggini meridionali delle Alpi Apuane, a 660 m. sul livello del mare. Vi si accede tramite una strada panoramica di circa 10 km che si snoda attraverso le colline versiliesi, toccando i paesi di Monteggiori e La Culla.
Sant’Anna è raggiungibile anche attraverso antiche mulattiere, facenti parte della vecchia via Francigena, da Farnocchia, da Capriglia-Capezzano e da Valdicastello.
STORIA
Le sue origini risalgono al 1500, quando nacque quale alpeggio del comunello di Farnocchia, utilizzato per la transumanza del bestiame. Si trattava di un piccolo borgo formato da case sparse abitate prevalentemente da pastori. Sant’Anna ha conservato nel tempo la sua caratteristica di “paese aperto”, costituito non da un unico agglomerato, bensì da vari borghi sparsi disseminati nella vallata dominata dai monti: Gabberi ad est, Lieto a nord, Rocca e Ornato ad ovest.
I borghi, formati da poche case, hanno denominazioni diverse: Case di Berna, Sennari, Fabbiani, Colle, Moco, Bambini, Vaccareccia, Argentiera di sopra e di sotto, Monte Ornato, Valle Cava, Vinci, Franchi, Pero, La Chiesa, Merli, Coletti e Molini. Al centro del paese è situata la piccola chiesa, intitolata a Sant’Anna, risalente al XVI secolo.
Anticamente Sant’Anna viveva prevalentemente di agricoltura e di pastorizia. Dalla mucca si ricavava il latte, dalle pecore il formaggio, dal maiale gli insaccati e dagli animali da cortile uova e carne. La ricchezza principale era data dal castagneto, dal quale si ricavava la farina di castagne che rappresentava il cibo più importante per l’alimentazione quotidiana, e dal bosco ceduo, da cui si ricavava il carbone , utilizzato come combustibile e come merce di scambio con gli abitanti della piana della Versilia dai quali si prendeva il sale. Dai piccoli appezzamenti di terreno si ricavava il frumento, le patate, i fagioli e le verdure.
Un’altra risorsa era rappresentata dalle miniere. Quella mineraria fu un’attività importante nell’area versiliese che risale addirittura agli etruschi.
Nei dintorni sono ancora visibili tracce dei siti minerari “Argentiera” e “Monte Arsiccio”, attivo fino alla fine degli anni ’80.
I minerali estratti sul territorio erano costituiti da solfuri misti fra cui pirite, pirite cuprifera, galena argentifera, minerali di ferro come limonite, magnetite ed ematite e solfato di bario.
Prima della strage del 12 agosto 1944 i residenti sfioravano le 400 unità, mentre adesso i residenti abituali sono circa una trentina.
LUOGHI D’INTERESSE
IL PARCO NAZIONALE DELLA PACE
Il Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema si estende sul territorio collinare circostante il paese, concentrandosi nell’area sacrale che, dalla piazza della chiesa e dal Museo Storico della Resistenza, attraverso la Via Crucis ed il bosco circostante, giunge al Col di Cava, dove è posto il Monumento Ossario.
E’ stato istituito con la Legge 381 del 2000, con l’obiettivo di mantenere viva la memoria storica dei tragici eventi dell’estate del 1944 ed educare le nuove generazioni ai valori della pace, della giustizia, della collaborazione e del rispetto fra i popoli e gli individui.
Il Parco, sia dal punto di vista morfologico che funzionale, costituisce un connubio ideale tra ambiente, storia e memoria, grazie ad uno stretto collegamento tra la natura incontaminata, i borghi e gli insediamenti sparsi sul colle ed i luoghi dell’eccidio.
Sant’Anna, Parco Nazionale della Pace, diviene luogo simbolo della memoria per la diffusione di una cultura di pace, attraverso iniziative, manifestazioni, mostre, convegni, a livello nazionale ed internazionale.
IL MUSEO DELLA RESISTENZA
Ricavato sulla vecchia struttura delle scuole elementari del paese, venne inaugurato nell’autunno del 1982, dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Il 19 settembre 1991, grazie alla Legge Regionale n.39/91, venne trasformato nell’attuale Museo Storico della Resistenza.
La disposizione dello spazio museale è immaginato come l’articolarsi di un percorso aperto, con luoghi di relazione e punti di visuale che evidenziano il rapporto spaziale tra le esposizioni interne ed il territorio circostante, dove parte degli eventi descritti si verificarono, creando un serie di corrispondenze stabili con la storia, l’identità e la morfologia del luogo.
Sulla facciata esterna, al fianco della lapide che riporta l’ode di Calamandrei a Kesselring, è posta una riproduzione scultorea di un particolare di “Guernica” di Picasso.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Giannelli, Giorgio Almanacco Versiliese, Edizioni Versilia Oggi, 2001, voll. 1, 4 (vedi voci “Chiese e oratori”, “Sant'Anna di Stazzema”)
LINK UTILI
Sant'Anna di Stazzema