La Roccandagia, 1717 metri di altitudine, è situata nel Comune di Vagli di Sotto.
La montagna si trova nella parte settentrionale della catena delle Alpi Apuane, ha la forma di un'affilata cresta formata da costoni di origine morenica (ovvero formatisi dall'accumulo di detriti rocciosi trasportati da un ghiacciaio) e possiede vie di accesso che comportano il superamento di difficoltà di tipo alpinistico.
Il versante più suggestivo della Roccandagia (e tra l'altro molto simile alle vette delle Dolomiti) è senza dubbio quello rivolto a nord-est: precipita con una parete strapiombante e fessurata sulla conca conca glaciale di Campocatino. Qui si possono osservare le caratteristiche ed antiche case di pietra grigia chiara dei pastori, chiamate “caselli”: edifici a due piani con due ingressi autonomi, muri in bozze di marmo, separati da robuste travi di castagno. Al piano terra venivano sistemate le pecore; al piano di sopra vivevano i pastori nei mesi estivi.
La conca glaciale presentava condizioni ideali per il pascolo, grazie al clima, alla presenza dell'acqua e ai numerosi sentieri di collegamento.
Nei pressi di Campocatino è presente anche un'Oasi della Lega Italiana per gli Uccelli ed un antico eremo: quello di San Viviano, patrono del Parco delle Alpi Apuane. L'eremo, ben mimetizzato sotto le rocce dei versanti orientali della Tambura, si trova a circa 1090 metri di altitudine, è ricoperto con pietre scistose calcaree ed il pavimento è inclinato per permettere lo scorrimento dell’acqua. Sulla “piastra” di roccia dove la credenza vuole Viviano si sia fermato a pregare, sono incise alcune croci e coppelle. Dietro il piccolo altare si esce all’aperto su una terrazza panoramica protetta da un muro e proprio su questa cengia Viviano si ritirava a meditare e qua fu trovato morto il 22 maggio. Si accede all’eremo con una scalinata che i fedeli percorrevano in ginocchio.
Monte Roccandagia