I festeggiamenti per la commemorazione del ‘Gesù Morto’ che hanno luogo a Seravezza il Venerdì Santo hanno antichissime origini, all’incirca alla metà del ‘600. La processione ha inizio appena fa buio a partire dall’ Oratorio della Misericordia (talvolta dalla piazzetta antistante la chiesa di S. Giovanni a Riomagno).
La processione si apre con la grande croce nera portata da un confratello in coppa nera scortato da altri fratelli con torce; seguono coppie di fratelli ai lati di un puer ( vestito di bianco e con il capo cinto da una corona di fiori) che porta oggetti che simboleggiano la “passione” di Gesù: la fune, la croce, il martello, le tenaglie. I pueri e, quindi, i fratelli che prendono parte alla processione sono di volta in volta in numero variabile. Seguono le Confraternite, la Compagnia del Santissimo Sacramento ciascuno con i propri priori. Segue il Clero salmodiante. A questo punto la processione assume l’aspetto di un trasporto funebre.
Seravezza